Gialli senza errori by Livio Galla

Gialli senza errori by Livio Galla

autore:Livio Galla [Galla, Livio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893570510
editore: Bibliografica
pubblicato: 2018-12-11T23:00:00+00:00


16. L’ESTRADIZIONE

Osvaldo si mise subito all’opera. Non era chiaro quale fosse il vero motivo per cui aveva preso a cuore quel caso. Di certo aveva ritrovato l’entusiasmo delle prime indagini, nell’euforia della nuova professione, dopo aver lasciato l’avvocatura.

Trentelli gli aveva fornito l’indirizzo di Katharina e verso le cinque di quello stesso pomeriggio si appostò sotto l’appartamento, seduto su una panchina dei giardinetti prospicenti, con tanto di giornale e cane al seguito. Per apparire un investigatore classico gli mancavano solo il foro nel giornale e la lente d’ingrandimento.

Il via vai era notevole in quel palazzo. Giovani di ogni sorta, scandendo una parola d’ordine che cambiava ogni mezz’ora, salivano al terzo piano, come svelava l’androne finestrato delle scale. La coinquilina di Katharina, aveva riferito Trentelli, era una studentessa venezuelana di una trentina d’anni, abbondantemente fuori corso e con evidenti problemi di droga. Era apparsa abbastanza tesa, ma mai scortese, durante la prima visita degli agenti.

Non poteva trattarsi di prostituzione, quanto piuttosto di spaccio. Così almeno arguì Osvaldo dalla brevità delle visite. Considerata la vivacità del traffico dopo la dipartita della povera Katharina, la spacciatrice, forse, era proprio la coinquilina, concluse l’investigatore.

Osvaldo chiamò Trentelli al cellulare. Entrambi concordarono sulla necessità di dare un contentino al PM con una retata che sgominasse lo spaccio, ma che nulla poteva aggiungere alle indagini sulla morte della ragazza.

«Trentelli» continuò Osvaldo, «qui c’è l’outlet dello sballo. Ogni mezz’ora cambia la parola d’ordine per entrare. Sono qui da due ore ed è cambiata da Zoff a Cabrini, quindi Scirea e ora siamo a Tardelli».

«Okay, organizzo una visita a sorpresa entro sera».

In realtà passarono sì e no venti minuti. Alcune auto civili parcheggiarono a bordo strada, un ragazzo giovane coi capelli rasta suonò e disse: «Conti». Lasciò aperto il portone e una decina di agenti sgattaiolarono nell’androne. Nell’arco di cinque minuti si scatenò un putiferio. Una ridda di voci in almeno quattro lingue echeggiarono furiose nell’androne. Una ragazza mulatta appena ammanettata uscì scalciando qualsiasi cosa le capitasse a tiro, e si congedò dai passanti urlando: «Tanto no estradissione, fanculo polissia».

*

Capitolo importante per le spy stories e le trame giudiziarie con sbocchi internazionali, nell’ordinamento italiano la materia dell’estradizione è contenuta principalmente nelle convenzioni internazionali e, in assenza di queste, nel codice di procedura penale.

Facciamo una prima distinzione: l’estradizione può essere passiva o attiva. Con la prima intendiamo la cessione, ossia l’attività di estradizione dall’Italia verso l’estero; con la seconda la ricezione, ossia, appunto, l’attività di rientro dall’estero verso l’Italia.

Apriamo una parentesi. Capita sovente di leggere di procedure di estradizione tra paesi aderenti all’Unione Europea. Se ciò poteva avere un senso nel passato, oggi è un errore tecnico. Con l’entrata in vigore del mandato d’arresto europeo, grazie alla legge n. 69 del 2005, la procedura di estradizione non trova applicazione tra paesi UE. Il mandato d’arresto europeo è una decisione giudiziaria emessa da un giudice di uno stato aderente all’Unione Europea (stato membro di emissione) in vista dell’arresto e della consegna di una persona da parte di un altro stato membro (c.d. di esecuzione), al fine di procedere ad azioni giudiziarie, esecuzione di una pena o detenzione.



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